La psicoterapia è un trattamento che può essere svolto con un numero variabile di sedute a seconda dei tempi che si stabiliscono insieme alla persona.
A causa di una varietà di conflitti, proibizioni, ansie e paure tendiamo a nasconderci da noi stessi; l’obiettivo della psicoterapia è cercare in ogni paziente una verità soggettiva, ovvero scoprire, riconoscere e validare il vero sé del paziente.
Questo da un lato soddisfa il bisogno delle persone di essere capite e riconosciute per ciò che sono, dall’altro porta a riconoscere aspetti di sé emergenti e nuovi.
La peculiarità della psicoterapia è l’interazione tra paziente e psicoterapeuta che permette al paziente di acquisire un senso di autenticità e unicità.
La psicoterapia è anche indicata per chi è alla ricerca di una comprensione profonda dei propri comportamenti e delle proprie emozioni.
L’obiettivo, in questo caso, è aumentare la consapevolezza rispetto alle proprie capacità, risorse e limiti aiutando la persona a mettere in atto cambiamenti che possano permettere una esistenza piena e soddisfacente.
La psicoterapia a orientamento psicoanalitico riduce la probabilità che si ripresentano comportamenti sintomatici. Quindi rispetto a certi sintomi non vuol dire che sono giustificati, vuol dire che sono spiegabili, che dietro di loro c’è una storia che ha portato a questo, ma è con l’assunzione di responsabilità da parte della persona di ciò che ha fatto, finora, che la stessa può andare più in fondo riprendersi in mano la propria vita e prendere nuove decisioni, che permettono il cambiamento.
Un ruolo essenziale per le psicoterapie a orientamento psicoanalitico è dovuto alla dimostrazione del fatto che esse hanno un impatto verificabile sul benessere delle persone (R.A. Levy, J.S. Ablon, H. Kächele, 2015; N. Dazzi, V. Lingiardi, A. Colli, 2006; G.O. Gabbard, 2010, 2015; N. McWilliams, 2012).
Ciò che viene affrontato in psicoterapia riguarda: l’espressione delle emozioni, esplorazione dei tentativi di evitare aspetti dell’esperienza, identificare i temi e comportamenti ricorrenti, discussione delle esperienze passate, attenzione alle relazioni interpersonali, esplorazione di desideri, fantasie e sogni.
L’ESPERIENZA DELLA PSICOTERAPIA
È naturale che tutte le forme di integrazione, evoluzione e organizzazione che si verificano all’interno della persona sono precedute da un certo grado di confusione e di disorganizzazione.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico a volte è percepito come una minaccia al proprio senso di sicurezza, può far paura.
Superati questi possibili “ostacoli” ci si addentra nell’esperienza trasformativa della psicoterapia che consente la possibilità di autoriflettersi, favorendo la crescita della persona e della sua particolarità, privilegiando la realtà interna e permettendo alle persone di emanciparsi da un atteggiamento mentale per il quale ciò che ci succede internamente è sempre riferito a qualcosa di esterno, rispetto al quale ci si costituisce come un “oggetto”, anziché come “soggetto-attivo”.
È attraverso un processo di riconoscimento, di interiorizzazione, di tipo dialettico, che è possibile sfatare la possibilità che il processo si risolva solo in termini imitativi e imposti dall’esterno.
A sua volta, una buona integrazione degli aspetti e dei nodi problematici che hanno condotto la persona alla consulenza psicologica, la porta a sentirsi competente verso se stessa, gli altri e la realtà tanto da avvertire il bisogno di usare nella propria vita gli strumenti acquisiti nella propria esperienza psicoterapeutica: è dopo aver trovato la propria strada, che ritiene in quel momento adatta a sé, che la persona vuole spingersi da sola nella vita, sperimentandosi per quello che ha acquisito dalla psicoterapia.
La psicoterapia è un po’ come dice P.R. Goisis (2014) a proposito dell’adolescenza: “è un passaggio, è come una galleria, nella quale si entra in un modo e se ne esce diversi e cambiati. È soprattutto un’opportunità”.
ALCUNI OBIETTIVI DELLA PSICOTERAPIA A ORIENTAMENTO PSICOANALITICO
Alcuni obiettivi della psicoterapia a orientamento psicoanalitico (G.O. Gabbard, 2011) sono:
- Risoluzione di una situazione conflittuale: esaminato e compreso il conflitto, si riesce a trovare un compromesso più efficace e adattivo;
- Ricerca della verità: si portano le persone a guardare in se stessi e distinguere ciò che sono da ciò che vorrebbero essere o che gli altri vorrebbero siano. In questo caso il risultato della terapia dovrebbe essere l’acquisizione di un senso di autenticità cioè la sensazione di vivere secondo la propria natura (G.O. Gabbard, 1996);
- Aiutare a vedere gli altri in una luce più realistica e appropriata non attribuendo loro funzioni quali rispecchiamento, conferma, validazione e idealizzazione;
- Miglioramento delle relazioni interpersonali comprendendo come la propria visione di sé e degli altri plasmino le proprie interazioni interpersonali nel mondo esterno; questo significa aiutare la persona a reintegrare aspetti di sé che tende a proiettare ripetutamente negli altri.
Questa reintegrazione permette alla persona di riconoscere che cosa le appartiene e che cosa appartiene agli altri: il risultato è un miglioramento delle relazioni interpersonali. Questo processo di trasformazione è frutto di una maggiore capacità di vivere nel mondo reale anziché nella fantasia; - Creazione di significati all’interno del dialogo terapeutico: paziente e psicoterapeuta sono individui coinvolti per costruire insieme significati – delle emozioni, dei comportamenti, dei bisogni, delle esperienze, delle difficoltà, ecc – (S.A. Mitchell, 1997); in questo modo si ottiene una migliore conoscenza di sé attraverso una maggiore padronanza di significati che in precedenza rimanevano elusivi e al di fuori della consapevolezza;
- Miglioramento della mentalizzazione: permette alla persona di comprendere come i suoi comportamenti non siano casuali, ma vengono piuttosto generati da sentimenti, credenze, conflitti, motivazioni. Inoltre, la mentalizzazione è un processo teso a riconoscere il mondo interno degli altri e riconoscerlo come diverso dal proprio.